domenica 2 febbraio 2014

Approvata mozione contro CSS al comune di Spoleto








Vi informiamo che il 30 gennaio 2014 è stata approvata al consiglio comunale di Spoleto  la mozione contro l'uso del css nei cementifici presentata dal Movimento 5 Stelle.
E' una piccola vittoria , ma intanto è stato messo un ulteriore paletto contro chi vuole avvelenarci.


Questo il testo della mozione: 

MOZIONE

Oggetto: “Gestione dello smaltimento dei rifiuti con particolare riferimento al CSS (combustibile solido secondario) da utilizzare come combustibile nei cementifici”.
Premesso che
il Piano Regionale di Gestione dei Rifiuti fissa l’obiettivo del 65% di raccolta differenziata entro il 2012 per garantire più longevità alle attuali discariche e consentire di gestire al meglio la partita dei rifiuti;
il Piano Regionale di Gestione dei Rifiuti prevede la nascita di un impianto di trattamento termico a servizio degli A.T.I. 1, 2 e 3 da realizzare nell’A.T.I. n. 2 in esercizio nel 2013;
il Piano d’Ambito dei rifiuti adottato dall’ATI 3 con Deliberazione Assemblea n. 15 del 20/10/2010 prevede però che tale impianto “non sarà attivo prima del 2016”;
rilevato che
in data 27/02/2009 la Ditta Cementir Italia s.r.l. ha richiesto all’Ufficio Urbanistica del Comune di Spoleto il parere sulla compatibilità e l’assenza di vincoli – verifica di assoggettabilità – per la realizzazione di un impianto CDR della capacità massima di coincenerimento compreso fra 10 tonnellate e 100 tonnellate al giorno in località Sant’Angelo in Mercole;
in data 18/09/2009 la Ditta Cementir Italia s.r.l. ha presentato alla Regione dell’Umbria istanza di avvio della procedura di verifica di assoggettabilità ai sensi e per gli effetti del D.Lgs 152/2006 e s.m.i., della L.R. 11/1998 e della D.G.R. 806/2008 relativamente al progetto di utilizzo di CDR nel forno KHD n. 1 della Cementeria di Spoleto, pubblicata nel B.U.R. n. 40 del 29/09/2009;
è stato calcolato che la combustione di una tonnellata di CSS in un cementificio in sostituzione parziale di combustibili fossili causa un incremento di 421 milligrammi nelle emissioni di mercurio, 4,1 milligrammi in quelle di piombo, 1,1 milligrammi in riferimento al cadmio;
l’utilizzo del CSS nei cementifici prevede l’inglobamento delle ceneri tossiche prodotte dalla combustione dei rifiuti (di solito smaltite in discariche per rifiuti speciali pericolosi) e quindi nel cemento. Questo comporta rischi potenziali per la salute dei lavoratori e possibili rischi ambientali per l’eventuale rilascio nell’ambiente di sostanze tossiche. Inoltre, le caratteristiche fisiche del cemento potrebbero essere alterate dalla presenza di scorie da combustione in modo tale da non renderlo universalmente utilizzabile;
tenuto conto che
per l’Associazione medici per l’ambiente «la combustione di rifiuti nei cementifici comporta una variazione della tipologia emissiva di questi impianti, in particolare di diossine e metalli pesanti»;
l’utilizzo di CSS per alimentare i forni di cottura dei cementifici produrrebbe, tra l’altro, gravi conseguenze di peggioramento degli attuali livelli di raccolta differenziata dei rifiuti; a ciò va aggiunta l’aggravante della mancanza nel nostro Paese di un serio ed efficace sistema nazionale di controlli ambientali;
utilizzare combustibile solido secondario è dannoso per la salute e soprattutto non è etico in quanto il riciclo è un preciso dovere in quanto esistono moderne tecnologie e soluzioni di selezione e recupero della materia senza l’uso della combustione, che generano una filiera economica ed occupazionale di sicura sostenibilità ambientale;
tenuto conto che
con sentenza CGCE sez VIII, 22/12/2008, causa C-283/07, l’Italia è stata già condannata perché venuta meno agli obblighi derivanti dalla direttiva 75/442/CE, come poi recepita dalla 2006/12/CE, sottraendo a priori il combustibile da rifiuti di qualità elevata (CDR-Q) all’ambito di applicazione della legislazione italiana in materia di rifiuti;
la Provincia di Perugia ha approvato all’unanimità in data 29/04/2010 un ordine del giorno contro l’utilizzo del CDR nei cementifici, non riconoscendo tale pratica come una deroga al Piano di Gestione dei rifiuti;
considerato che
il Comune di Spoleto ha già dovuto sopportare la realizzazione di una discarica a servizio dell’intero Ambito dell’ATI3;
le comunità locali, visti anche i pronunciamenti delle autorità europee in materia, esprimono legittime preoccupazioni per le conseguenze sull’ambiente e sulla salute da queste modalità di utilizzo degli impianti;
considerato altresì che
il territorio e la popolazione di Spoleto non possono sopportare ulteriori impianti di smaltimento dei rifiuti;
alcune forze politiche e la popolazione si stanno mobilitando, come risulta dagli organi di stampa, in un clima di forte stato di preoccupazione per ricevere risposte chiare, certe e rassicuranti dalle Istituzioni in relazione alle problematiche in oggetto, tanto che è stato costituito un Comitato Rifiuti Zero con l’obiettivo, tra l’altro, di impedire ogni forma di incenerimento dei rifiuti;
preso atto che
il Consiglio comunale nella seduta del 28/01/2010 ha approvato all’unanimità una mozione urgente sullo stato di disagio presente nella popolazione residente nelle zone di Santo Chiodo, San Giovanni di Baiano, San Martino in Trignano e Sant’Angelo in Mercole per presunti problemi di inquinamento ambientale con possibili conseguenze sullo stato di salute, impegnando la Giunta a reperire le risorse necessarie per uno studio tecnicamente qualificato che approfondisca ed integri gli studi su tali problematiche;
il Consiglio comunale nella seduta del 02/02/2012 ha approvato due mozioni contrarie all’utilizzo del CDR (combustibile derivato dai rifiuti) nei cementifici;
la scelta dell’incenerimento dei rifiuti CSS nei cementifici non può e non deve essere condivisa per tutte le ragioni anzidette ed in quanto continuare a bruciare rifiuti è uno spreco di risorse e un costo altissimo in termini ambientali, e non si rispettano le disposizioni europee sul recupero della materia che è prioritario nella gerarchia d’intervento, continuando a ignorare anche la direttiva 96/62/CE;
si rammenta che la direttiva 96/62/CE ha come obiettivi quelli di: definire e stabilire obiettivi di qualità dell’aria ambiente nella Comunità europea al fine di evitare, prevenire o ridurre gli effetti nocivi sulla salute umana e sull’ambiente nel suo complesso (art. 1); valutare la qualità dell’aria ambiente negli Stati membri in base a metodi e criteri comuni; disporre di informazioni adeguate sulla qualità dell’aria ambiente e far sì che siano rese pubbliche, tra l’altro mediante soglie d’allarme; mantenere la qualità dell’aria ambiente, dove è buona, e migliorarla negli altri casi;
IL CONSIGLIO COMUNALE
alla luce di quanto esposto esprime netta contrarietà all’utilizzo degli impianti industriali esistenti nel Comune di Spoleto per l’incenerimento di combustibile solido secondario o di qualsiasi altro sottoprodotto derivato da rifiuti;
impegna
il Sindaco ad intraprendere tutte quelle iniziative per sottoscrivere con la Regione dell’Umbria un protocollo d’intesa affinché l’utilizzazione del CSS come combustibile in qualsiasi sito industriale sia subordinato ad un parere vincolante del Comune, e non si possa limitare solo ad un parere di conformità urbanistica.
Inoltre in considerazione di quanto esposto il Consiglio comunale di Spoleto esprime una netta contrarietà all’utilizzo del CSS negli impianti industriali esistenti nel nostro territorio, impegnando il Sindaco a rappresentare tale contrarietà in tutte le sedi opportune, e rendere edotto il Consiglio comunale su tutti gli atti conseguenti a tale posizione.

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